Cari colleghi,
non tutti mi conoscete quindi mi presenterò brevemente. Sono Paola Modicano, una studentessa di Biologia indirizzo Biosanitario. Nel 2015 ho avuto l'opportunità di svolgere un secondo internship ad Halle, Germania, supportata dal programma Erasmus plus, sotto la supervisione della Prof.ssa Caterina Faggio. Mi sono stati affidati due progetti nell'ambito del "drug delivery system". Mi sono occupata dello sviluppo e caratterizzazione di particolari nanocapsule. Un settore del tutto nuovo per me, di cui non conoscevo molto.
http://pharmtech.pharmazie.uni-halle.de/ag-tech/html/aktuelles.htm |
Ho fatto parte del gruppo di ricerca di tecniche farmaceutiche del Prof. Karsten Mäder.
Pharmaceutical Technology Group |
L'inizio è stato veramente duro, nonostante avessi già fatto una prima esperienza all'estero. L'impatto con la lingua, con un nuovo Paese, diverso dal nostro, mi ha messo alla prova finchè non mi sono ambientata. Ad Halle pochissime persone parlano l'inglese e questo mi ha creato qualche problema, soprattutto perchè non appena arrivata ho dovuto affrontare i tipici passaggi per chi sceglie la Germania come meta. Ho dovuto effettuare la registrazione presso "la City Hall", aprire un conto in banca per poter pagare comodamente nei vari supermercati e l'affitto della mia stanza in dormitorio. Ho dovuto fare l'iscrizione presso l'università e pagare la tassa per il semestre, in modo da poter usufruire dei mezzi pubblici. Tutto questo è stato reso più complicato dalla lingua, poichè io non parlo il tedesco. Ma alla fine ce l'ho fatta!
Superata la parte iniziale, dedicata alle "scartoffie" noiose ma necessarie, ho iniziato il mio lavoro presso il laboratorio..il mio amato polymerlab. I laboratori sono incredibili, molto ben forniti. Alcuni sono nuovi, altri un pò più vecchiotti. Ho amato il mio lavoro, è stato stimolante. Inizialmente ci si deve documentare leggendo molti lavori per avere un'idea generale, per costruire un background. Per me questo è stato molto importante non essendo una farmacista, come invece lo sono i miei colleghi. Leggendo quei lavori ho scoperto un mondo nuovo e per me affascinante. La possibilità di fare anche esperimenti in vivo, e non solo in vitro, è elettrizzante.
Il gruppo di ricerca era composto da farmacisti, tedeschi e brasiliani. Ognuno di loro portava avanti un progetto diverso, ma si aiutavano tra di loro quando i loro esperimenti lo richiedevano. Sono stati tutti abbastanza disponibili e gentili con me. Il professore, il nostro "Boss", è un uomo incredibile, molto paziente, educato. Mi ha messo a mio agio dal nostro primo incontro. Settimanalmente ho avuto dei meeting con lui, durante i quali mostravo i miei risultati e discutevamo su come procedere.
Alla fine quei sei mesi a mia disposizione sono volati e sono tornata a casa arricchita da questa incredibile avventura.
Dopo la laurea magistrale ho fatto domanda per un dottorato di ricerca nello stesso Istituto, e dopo averlo vinto sono volata nuovamente ad Halle. Ed eccomi qui adesso, alle prese con il mio nuovo progetto e nuove sfide da affrontare.
Alla fine quei sei mesi a mia disposizione sono volati e sono tornata a casa arricchita da questa incredibile avventura.
Dopo la laurea magistrale ho fatto domanda per un dottorato di ricerca nello stesso Istituto, e dopo averlo vinto sono volata nuovamente ad Halle. Ed eccomi qui adesso, alle prese con il mio nuovo progetto e nuove sfide da affrontare.
Spero che questo mio post possa esservi d'aiuto e farvi capire che la paura iniziale, è normale! Il non sentirsi all'altezza, è normale! (pensate a me, una biologa in mezzo ai farmacisti).. e vi assicuro che non mancheranno colleghi che ve lo faranno capire e pesare. Vi faranno sentire fuori posto. Purtroppo in questo contesto non manca la "competizione". A mio avviso poco produttiva se fatta in questo modo. Preferisco di gran lunga l'aiutarsi a vicenda, rispettando chi mi sta accanto e pretendendo da loro lo stesso trattamento.
Purtroppo quando si entra a far parte di un gruppo di lavoro, può capitare di incontrare qualcuno che vi farà sentire inadatti, che vi farà vacillare, il cui intento sarà quello di farvi dubitare di voi stessi e farvi mollare. Beh che dire, NON permettetelo mai a nessuno! Fate del vostro meglio, accettate i consigli e le critiche per migliorarvi ma non fatevi mai sminuire da nessuno!! Purtroppo parlo per esperienza, e non nascondo che questo mi ha molto turbato all'inizio. Ma alla fine mi sono detta, "te lo faccio vedere io di che pasta sono fatta!". Ed eccomi ancora qui, nonostante tutto.
Mi rendo conto che esperienze come questa possano spaventare. In un certo senso è come fare un salto nel vuoto, non sapendo bene cosa aspettarsi. E la vocina nella nostra testa che a volte dice "ma dove devi andare, ma cosa devi fare tu, quelli sono dei geni!", lasciatela stare!!!!! Mettevi in gioco, provateci!! Dovete buttarvi!!
Se non vi buttate, non lo saprete mai! Non fatevi fermare dalla paura, se avete la possibilità, e volete farlo, provateci!! Imparerete a vedere le cose in modo diverso, vi renderete conto se il mondo della ricerca fa per voi oppure no.
Purtroppo quando si entra a far parte di un gruppo di lavoro, può capitare di incontrare qualcuno che vi farà sentire inadatti, che vi farà vacillare, il cui intento sarà quello di farvi dubitare di voi stessi e farvi mollare. Beh che dire, NON permettetelo mai a nessuno! Fate del vostro meglio, accettate i consigli e le critiche per migliorarvi ma non fatevi mai sminuire da nessuno!! Purtroppo parlo per esperienza, e non nascondo che questo mi ha molto turbato all'inizio. Ma alla fine mi sono detta, "te lo faccio vedere io di che pasta sono fatta!". Ed eccomi ancora qui, nonostante tutto.
Mi rendo conto che esperienze come questa possano spaventare. In un certo senso è come fare un salto nel vuoto, non sapendo bene cosa aspettarsi. E la vocina nella nostra testa che a volte dice "ma dove devi andare, ma cosa devi fare tu, quelli sono dei geni!", lasciatela stare!!!!! Mettevi in gioco, provateci!! Dovete buttarvi!!
Se non vi buttate, non lo saprete mai! Non fatevi fermare dalla paura, se avete la possibilità, e volete farlo, provateci!! Imparerete a vedere le cose in modo diverso, vi renderete conto se il mondo della ricerca fa per voi oppure no.
Un Saluto da Halle
Paola
Marktplatz |
Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg Institut für Pharmazie Pharmazeutische Technologie und Biopharmazie |
Mensa |
Postazione di lavoro |
Dormitorio |
Fantastica esperienza! quella di questi ragazzi come Paola che grazie alla sua determinazione e coraggio è riuscita ad imporsi in un ambiente nuovo e non facile. Il programma erasmus consente di ampliare la propria esperienza a livello internazionale, confrontarsi e imparare tanto tuttavia non è privo di difficoltà. Che altro dire… auguro un in bocca al lupo a tutti i ragazzi che stanno vivendo quest’avventura (in particolar modo a Paola! E le altri colleghi che conosco…) e a tutti quelli che decideranno di intraprendere questo percorso !!!
RispondiEliminaGrazie Vincenzo..e spero che a breve anche tu possa sfruttare al meglio l'opportunità che ti sei meritato dopo tanto lavoro e tanti sacrifici!
EliminaBella l'idea di creare un blog dove spiegare ai colleghi che vorrebbero intraprendere, come ha fatto Paola; questa bella esperienza... devo dire che se tornassi indietro e avessi chi mi stimola o mi incoraggia, non ci penserei due volte a partire...purtroppo spesso la mancanza di informazione crea remore e dubbi circa il buttarsi a capofitto in un'esperienza così :) Complimenti per l'obiettività e la trasparenza ;) sicuramente chi va all'estero tra le prime cose pensa ai nuovi posti che avrà l'opportunità di visitare...ma bisogna comunque restare con i piedi per terra e guardare le cose con lucidità! l'erasmus è un lavoro di laboratorio a tutti gli effetti, la cui unica pecca è quella di non essere retribuito!! e purtroppo come spesso accade nei luoghi di lavoro, ci sarà sempre l'arrogante di turno che cercherà di sovrastare l'ultimo arrivato...... anche a questo si può andare incontro, l'importante è non perdersi d'animo come ha fatto Paola ;) e andare avanti, consci che si è lì per imparare e crescere professionalmente nonostante qualche problema di percorso!!! ;) in bocca a lupo alla nostra Paola e a tutti i colleghi che al momento sono sparsi per l'Europa ;)
RispondiEliminaGrazie Giusy! Il nostro lavoro qui non è retribuito, tuttavia abbiamo la piccola borsa di studio che ci viene erogata in quanto vincitori del programma Erasmus. Dico piccola perchè personalmente non riesco a far fronte a tutte le spese ogni mese solamente con quella. I miei genitori mi danno una grande mano d'aiuto da questo punto di vista.
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