Ciao ragazzi,
Mi chiamo Francesca Ceraolo e anch’io ho avuto l’opportunità di partecipare al progetto Erasmus Placement nel 2012, al mio primo anno di magistrale in Biologia. Come per la maggior parte dei miei colleghi, ero elettrizzata all’idea di partire, intraprendere una nuova esperienza, trasferirmi in un posto che non fosse casa mia e conoscere nuova gente. Non vedevo l’ora di iniziare una nuova vita!!!
La mia destinazione è stata l’Osservatorio Oceanografico dell’Università Pierre et Marie Currie a Banyuls-sur-mer (in catalano Banyuls de la Merenda), un piccolo paesino al sud della Francia, situato nei Pirenei Orientali nella regione della Linguadoca-Rossiglione, a 13 km dal confine con la Spagna. L’Osservatorio Oceanografico, più comunemente chiamato “Laboratoire Arago”, è stato fondato nel 1881, situato su una costa rocciosa, beneficia di un ambiente eccezionale per i suoi diversi habitats sia nelle aree marine che in quelle terrestri.
Ho fatto parte dell’equipe dei “Fattori ambientali e meccanismi di adattamento”, guidata dal Professore Jack Falcon, che si occupava di testare gli effetti della medetomidina, un agente antifouling, sulle larve di spigola al fine di verificare gli effetti di tale sostanza sull’espressione genica, sulla crescita e pigmentazione delle larve. Il protocollo richiedeva non poco impegno e anche se inizialmente mi occupavo solo della pulizia degli acquari, dopo poco tempo sono diventata la “regina” dell’RNA extraction (almeno così mi aveva soprannominata il mio capo Jack), per poi passare alla quantizzazione, alla conversione in DNA e alla PCR dei campioni. Diciamo che questa era la parte più faticosa poiché richiedeva svariate ore di lavoro e una grande precisione e accuratezza al fine di ridurre il rischio di contaminazione dei campioni. La parte più divertente sicuramente è stata fotografare le larve (che poco volentieri si mettevano in posa e che preferivano ovviamente scappare e non farsi raggiungere dall’obiettivo) per capire come variava la pigmentazione sotto l’effetto della medetomidina.
Sono stata accolta con molto calore e affetto dai miei colleghi francesi Marie, Alice, Michael e Charles-Hubert e soprattutto dal mio capo, il Professore Jack Falcon . Così possiamo sfatare il mito che i Francesi siano antipatici. All’inizio, non nascondo di aver avuto qualche difficoltà nell’adattarmi ai ritmi di lavoro e a seguire il mio progetto, ma poi sono riuscita ad integrarmi bene e a dimostrare di saper lavorare duramente, come solo noi italiani sappiamo fare. Durante tutto il percorso, ho avuto l’appoggio e il sostegno da parte della mia professoressa Caterina Faggio, che mi ha seguita e sostenuta durante tutta la mia permanenza in Francia.
Nonostante Banyuls non sia una grande città, sono riuscita a ricavare diversi vantaggi dal vivere in un piccolo paesino come alzarmi al mattino con calma e sapere di dover impiegare solo pochi minuti per raggiungere l’ufficio, impiegare solo 5 minuti per raggiungere qualsiasi punto di Banuyls, avere il mare e la spiaggia di fronte e le montagne alle spalle. Quindi, avevo tutto quello di cui avevo bisogno nel raggio di cento metri. Inoltre, la posizione strategica di Banyuls Sur Mer, mi ha permesso anche di esplorare il territorio catalano e i paesi francesi vicini.
Banyuls è anche conosciuta per le grandi distese di vigneti. Ed è da questa terra che prendono origine i vini nobili e rari che portano il nome di “Banyuls" di cui io ho TANTO beneficiato.
Essendo un’amante delle passeggiate, ho avuto il piacere di esplorare l'entroterra e ho potuto osservare piantagioni di mimose, ulivi e fichi d'india. Ovviamente durante la mia permanenza non sono mancate le gite in barca e le immersioni subacquee, che mi hanno portato alla scoperta di una flora e fauna al dir poco eccezionali.
Il cibo, in particolare i formaggi, erano super deliziosi e quando ci penso mi ritorna ancora l’acquolina in bocca.
Pertanto, cari amici, posso dire che nonostante le varie difficoltà e vicissitudini iniziali, è stata un’esperienza che rifarei: è un’occasione che permette di imparare a vivere e convivere con altra gente, un’opportunità per conoscere nuove culture e modi di pensare, una chance per capire di cosa siamo capaci di fare e acquisire la consapevolezza dei nostri limiti e di andare oltre. È un’esperienza formativa e di vita importante a cui non si può assolutamente rinunciare.
Con affetto
Francesca
Nessun commento:
Posta un commento