Cari Colleghi,
mi chiamo Monica Vazzana e sono una neolaureata magistrale in Biologia, da poco rientrata dalla seconda esperienza “abroad”, resa possibile mediante il programma Erasmus Plus e ed il lavoro zelante della Prof.ssa Caterina Faggio, docente di Fisiopatologia Cellulare presso il Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali e Coordinatrice Erasmus. Ho trascorso quasi 4 mesi a Brno, in Repubblica Ceca, presso la Mendel University, Laboratorio di Metallomica e Nanotecnologie del Prof. René Kizek, sotto la supervisione del Prof. Vojtěch Adam. Qui, mi sono occupata principalmente di preparazione, caratterizzazione ed applicazione di Metal-Nanoparticles come biosensori per l’immunorivelazione e il bioimaging di metallotioneine. Nell’entrare in contatto con questa realtà la mia prima espressione fu proprio di stupore, non avrei mai immaginato di vedere così tanti ricercatori e così tanti strumenti in un’ unica struttura.
A rendere ancora più entusiasmante il mio soggiorno, una città davvero carina e ben organizzata come sfondo e una moltitudine di studenti universitari cechi e stranieri come coprotagonisti di una delle più belle esperienze mai vissute finora. Certo, non posso nascondere di aver avuto qualche difficoltà, come del resto si incontra quando si vive soli in un posto nuovo, il tutto risolvibile nel giro di poco tempo con un buon spirito di adattamento ed iniziativa!
E’ inoltre necessario guadagnarsi il rispetto e la fiducia del proprio supervisor e del proprio team di lavoro, self-control e predisposizione a numerose ore lavorative. E’ raro trovare persone che siano fin da subito amichevoli, bisogna lavorare sodo per conquistare la loro attenzione. Ciò nonostante, dopo aver superato lo scoglio dell’estraneità, vi garantisco che non è poi così difficile instaurare rapporti interpersonali. Un carattere estroverso sicuramente vi faciliterà la vita! E’ ovvio che il presupposto fondamentale è la lingua. Credo che il primo mese sia difficile un pò per tutti, a meno che non si possieda davvero un’ottima fluenza. Ma anche questo, sia per necessità che per istinto di sopravvivenza, è un problema facilmente superabile con delle buone basi in partenza.
L’esperienza Erasmus ti cambia la vita, ti rende una persona migliore, più sicura, più forte, ti mette di fronte a numerose difficoltà, di fronte ai propri limiti, ma al tempo stesso ti permette di trovare in te stesso la forza e il coraggio per superarli. Vi garantisco che non c’è esperienza più bella che si possa fare nella vita, sia dal punto di vista professionale che umano! Potrei definirla come un’ avventura: non sai mai cosa incontrerai lungo il percorso, quali ostacoli e quali successi, ma una cosa è certa, ti rende vivo, diverso, unico, consapevole di te stesso e senz’altro vincente!!!
Colgo l’occasione per ringraziare ancora la Prof.ssa Faggio per avermi dato la possibilità di scoprire e riscoprire questa realtà e di farvene parte e invito tutti coloro che sono interessati a non esitare a contattarla. Ricordatevi che il successo di un buon progetto risiede nella sua lunga ponderazione. Ci sono delle scadenze, dei requisiti e una selezione da superare, pertanto è opportuno essere ben preparati per tempo.
Un caro saluto!
Monica
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